Ode alla mora di rovo

Il periodo delle more, la loro raccolta, le mani sporche di quel rubicondo color vinaccia tanto dolce, poi il profumo della marmellata che ribolle sul fuoco e il gesto di spalmarla sul pane croccante, caldo e imburrato. Sembra un rito sacro. Potrei amare settembre anche solo per loro, le more. Arbusti spinosi, foglie dal taglio raffinato, quasi fossero state confezionate dalla mano delle fate, e il frutto, così rotondo, sugoso, pieno, morbido e senza riserve.
Nell’aria settembrina mi sento come loro, piccola ma piena di speranze e custode di promesse.
So di amarle perchè non hanno che rivelazioni, confetture e prelibatezze da raccontare.
Ed io mi sento come una piccola e attenta ascoltatrice di segreti.

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30 Settembre 2015
 
 

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