Beatrix & Me

C’è qualcosa di delizioso nello scrivere le prime parole di un racconto. Non sai mai dove ti porteranno. Le mie mi hanno portato qui, nel luogo a cui appartengo.

Beatrix Potter

Mi piace immaginarla così, seduta sulla panchina del giardino di Hill Top Farm, intenta a disegnare qualche tenero coniglietto dalla giacca blu.
Conobbi Beatrix nel 2006, grazie al meraviglioso film di Noonan. Mai avrei immaginato che quel film mi avrebbe cambiato la vita. All’epoca frequentavo ancora il liceo artistico, eppure conoscevo davvero poco la tecnica dell’acquerello. Amavo scrivere poesie, disegnare e dipingere, ma la bellezza mi chiamava a gran voce. Ero giovanissima, piccola, acerba come una mela e spettinata come un campo di grano al vento.
Quando schizzai di pallide velature il primo foglio di carta, fu tutto chiaro. Davanti ai miei occhi, agli occhi del mio cuore e della mia mente, si apriva un mondo.
A distanza di otto anni, Beatrix è divenuta per me la maestra per eccellenza. Pochi sanno che non fu solamente una grande illustratrice, ma anche una micologa e una naturalista d’eccezione. Ha lasciato ai posteri un retaggio di preziosi acquerelli botanici dipinti con dedizione e dovizia di particolari.
Sfogliare le pagine dei suoi libri significa scoprire ogni volta qualcosa di nuovo. E ogni volta assaporo la grazia, la bontà, la naturalezza e la magia di un mondo che, a distanza di decenni, porta ancora l’inconfondibile impronta di un cuore gentile.

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20 Febbraio 2015
 
 

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